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La tradizione mascherale italiana, da Pulcinella a Pantalone, da Brighella ad Arlecchino, ma anche e soprattutto quella teatrale tradizionale, si è sempre basata sul cuoio.
Nei tempi antichi non erano molti i materiali facilmente malleabili e che mantenessero la memoria della forma ed il cuoio la faceva da padrone nella costruzione delle maschere di teatro.
La produzione inizia con la realizzazione del calco rappresentante il personaggio che può essere in gesso oppure anche in bronzo. Naturalmente questa è la fase di massima creatività dell'artista. Tanto più l'immagine è complicata e prevede parti in estrusione, come orecchie, corna, becchi e nasi, tanto più la lavorazione del cuoio sarà complicata e di valore.
Dopo aver costruito il calco quindi, si inizierà con l'applicazione del cuoio. La scelta va rivolta a cuoio permeabile, perchè la memoria verrà applicata in acqua, e con il minore trattamento possibile. Solitamente si usa cuoio di vacchetta tagliato dalla spalla o dalla groppa.
E' nella produzione di questo cuoio che l'eccellenza fiorentina è famosa in tutto il mondo perchè la modalità di concia al tannino, sufficientemente economica eppur di ottima resa, consente la realizzazione di un materiale morbidissimo e permeabile.
Una volta scelta la pezza di cuoio, se ne ritaglia una parte quanto basta e la si immerge in acqua tiepida lavorandola con un paziente e lungo procedimento di impasto manuale a rompere tutte le fibre e renderlo malleabile quanto più possibile.
Finalmente si può quindi procedere all'applicazione detta a seconda pelle. Scopo dell'artigiano è infatti rendere la pezza di cuoio fradicia e morbida aderentissima al calco pur salvaguardando le parti in eccesso che serviranno alla finitura delle escrescenze come corna, orecchie eccetera.
Con le mani o al martello, a seconda del calco, si procede alla posa del cuoio fino a farlo aderire perfettamente alla base come, appunto, una vera e propria pelle.
Siamo quindi al taglio che è uno dei momenti più delicati. Con lame affilatissime si eliminano le parti in eccesso realizzando i fori per gli occhi, il naso e tutte le bordature a decorazione. Un solo piccolo sbaglio in questa fase può distruggere il lavoro di ore ed ore.
Una volta realizzata la maschera, è il momento della pitturazione che si inizia dagli occhi, per dare profondità agli sguardi, ed infine si stende sul resto del viso.
Infine viene passato il finissage lucido per la protezione della coloritura.

 

Manutenzione di una maschera in cuoio
Ora che sapete come si crea una maschera, potete immaginare quale sia il modo migliore per manutenerla a lungo. Per prima cosa, quando il cuoio inizia ad asciugarsi troppo ed a seccare, dovete bagnarlo bene nella parte interna, quella non trattata, con acqua tiepida per riammorbidirlo. Questa operazione è essenziale perchè il cuoio secco può addirittura portare a rotture e strappi. Fatelo ogni anno, anno e mezzo. Una volta riammorbidito, fatelo asciugare molto bene. Attenzione a che sia asciugtto perchè l'applicazione della crema protettiva dovrà essere effettuata su cuoio asciutto altrimenti si possono formare muffe. Solo quando il cuoio sarà tornato morbido ma asciutto, potrete applicare, sulla parte interna non pitturata, una crema da cuoio protettiva o anche della crema nutriente per le mani e la vostra mascherà durerà in eterno.
FINE

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